L’aria che respiriamo negli ambienti chiusi, che si tratti di casa nostra, uffici o scuole, aziende private e strutture pubbliche, può essere sorprendentemente più inquinata di quella esterna. Monitorare la qualità dell’aria indoor è quindi fondamentale per difendere la nostra salute e il nostro benessere generale, attraverso diverse strategie e strumenti per tenere sotto controllo l’aria che respiriamo e proteggerci da problemi come allergie, asma, irritazioni delle vie respiratorie, mal di testa, affaticamento e, in alcuni casi, anche malattie più gravi. Migliorare la qualità dell’aria negli ambienti chiusi contribuisce a farci sentire meglio, più energici e più produttivi. Abbiamo parlato di tutto questo insieme agli esperti di FCR Filtrazione Condizionamento Riscaldamento S.r.l.
Qualità dell’aria indoor: quali sono gli inquinanti
L’aria che respiriamo negli ambienti chiusi contiene di norma una grande varietà di inquinanti, spesso in concentrazioni superiori rispetto all’aria esterna, che possono avere un impatto significativo sulla nostra salute e benessere. Ecco una panoramica dei principali inquinanti indoor:
- Inquinanti biologici come muffe, acari della polvere, pollini e allergeni provenienti da animali domestici, batteri, virus e microrganismi provenienti dall’esterno.
- Inquinanti chimici come composti organici volatili (VOC), formaldeide, monossido di carbonio, biossido di azoto, radon e altro, ovvero sostanze chimiche rilasciate da vernici, solventi, adesivi, prodotti per la pulizia, imballaggi, mobili nuovi e materiali da costruzione.
- Altri inquinanti come il particolato che arriva dall’esterno e il fumo di sigaretta.
Principali sensori monitoraggio aria indoor
Per monitorare l’aria che respiriamo esistono diversi dispositivi e strumenti, i più avanzati e attendibili sono rappresentati dai sensori di qualità dell’aria, ovvero dispositivi che misurano in tempo reale la concentrazione di diversi inquinanti, come particolato, VOC, CO2 e umidità, e possono anche fornire informazioni sulla temperatura e la pressione atmosferica. Ecco quali sono i sensori utilizzati per monitorare la qualità dell’aria indoor:
- Sensori NDIR per l’anidride carbonica (CO₂). I sensori NDIR (Non-Dispersive Infrared) misurano la CO₂ tramite l’assorbimento della luce infrarossa. Questa tecnologia offre misurazioni stabili e precise, adatte al monitoraggio continuo. La calibrazione automatica garantisce affidabilità nel tempo, ma in contesti critici (come sale operatorie) è preferibile una calibrazione manuale periodica con gas campione certificato.
- Sensori PID per i composti organici volatili (VOC). I sensori PID (Photoionization Detector) rilevano i VOC, spesso presenti in solventi e colle, quindi sono particolarmente indicati in contesti dove è prevista la presenza di queste e altre sostanze potenzialmente nocive. Una lampada UV ionizza i composti organici, fornendo una risposta immediata sulla loro concentrazione. La manutenzione regolare (pulizia della lampada UV, sostituzione parti consumabili e verifiche periodiche) è essenziale per prestazioni ottimali.
- Sensori ottici per il particolato. I sensori ottici (OPC) misurano il particolato (PM1, PM2.5, PM10) tramite lo scattering della luce. Nei settori industriale e farmaceutico, si utilizzano contatori ottici di classe superiore (conformi allo standard ISO 21501) per rilevare un ampio spettro dimensionale di particelle. Questo permette interventi tempestivi in caso di superamento delle soglie dei livelli di particolato stabilite dalla legge.
- Sensori MOS per gas reattivi. I sensori MOS (Metal Oxide Semiconductor) offrono una soluzione rapida e indicativa per rilevare VOC, NO₂, O₃, CO e altri gas reattivi. Pur non avendo la selettività di sensori più specifici, sono utili per screening iniziali o come sistemi di allarme precoce in ambienti con monitoraggio continuo, grazie alla capacità di reagire in modo quasi istantaneo alle variazioni di concentrazione nell’aria dei diversi composti che abbiamo citato.
Monitorare la qualità dell’aria indoor è un passo fondamentale per proteggere la salute nostra e delle persone che ci circondano, a casa come a lavoro, e creare così ambienti pubblici e privati più salubri. Scegliere gli strumenti giusti per rilevare e per migliorare la qualità dell’aria, adottando strategie adeguate, ci permette di vivere meglio, in un ambiente in cui l’aria che respiriamo è pulita e sicura.
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